Sabato 1° ottobre 2022 festa per i 16 anni del Monumento alla stampa clandestina e alla libertà di stampa
Una festa con autorità locali, cronisti e studenti per celebrare, sabato 1° ottobre 2022, i 16 anni del Monumento alla stampa clandestina e alla libertà di stampa custodito a Conselice (Ravenna). Si è rinnovato così il patto di collaborazione fra il sindacato dei giornalisti e il Comune che l’anno scorso ha portato alla costituzione dell’Osservatorio permanente per la vigilanza e il monitoraggio sulla libertà di stampa.
Introdotti dalla sindaca, Paola Pula, alla manifestazione hanno partecipato, fra gli altri, Paolo Berizzi, presidente dell’Osservatorio; Matteo Naccari, presidente dell’Associazione Stampa Emilia Romagna; Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.
«È importante essere qui per celebrare i valori di fratellanza, libertà e uguaglianza», ha esordito Lorusso, ribadendo che «non si può essere cittadini senza essere informati, perché la democrazia presuppone il popolo informato» e notando come difendere la democrazia oggi voglia dire anche «difendere i valori della Costituzione, che è fondata sul lavoro».
Ma «il lavoro è un argomento che è stato messo tra parentesi in questi decenni. Il lavoro – ha aggiunto il segretario generale Fnsi – è diventato sempre più debole e la situazione lavorativa oggi è molto difficile anche nell’ambito dell’informazione, tra chi scrive articoli per pochi euro e chi va in zone di guerra senza assicurazione».
Ecco allora che è necessaria «una presa di coscienza dell’importanza del lavoro» e insieme «serve una nuova alleanza fra informazione e cittadini, altrimenti avremo solo propaganda», ha concluso Lorusso.
«Il tema delle minacce alla libertà di stampa riguarda anche il nostro territorio e dobbiamo fare un grande lavoro per far capire quanto sia importante il sostegno ai giornalisti come argine a questi episodi che stanno diventando quotidiani», il monito lanciato da Matteo Naccari.
Agli studenti in piazza si è rivolto Paolo Berizzi, giornalista di Repubblica costretto a vivere sotto scorta a causa delle minacce ricevute per via delle sue inchieste sui gruppi neonazisti e neofascisti, per esortarli ad agire, a osare, a sbagliare, ma sempre mossi dai principi della Costituzione antifascista e antirazzista. «Oggi – ha rimarcato – è importante dare voce a una categoria sotto attacco come quella dei giornalisti, ricordando che l’informazione è la pietra angolare della democrazia».
Nel corso della manifestazione sono anche stati premiati i giornalisti Stefania Battistini, inviata Rai, e Nello Scavo, cronista di Avvenire, che hanno raccontato la loro esperienza di inviati di guerra in Ucraina. Al termine la consegna del tradizionale premio “Camillo Galba” all’Istituto comprensivo Felice Foresti di Conselice.